STORIA

Il Cappellaio Matto del design italiano e G-Experience
Una storia di favolosa Follia


La gente vede la follia nella mia colorata vivacità
e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!

Negli anni Cinquanta, la famiglia Gugliermetto è a capo della Gufram, un’azienda di mobili a Grosso, poco distante da Torino. In un territorio dove l’artigianato è sinonimo di tradizione e stile classico, la Gufram sceglie di rompere con il passato, realizzando arredi moderni, come chiarisce il significato del suo acronimo: Gugliermetto Fratelli Arredamenti Moderni.

La poltrona Ginetta è una delle prime icone della rivoluzione innescata dai Gugliermetto: rivestimento bicolore, schienale e sedile rossi, braccioli neri.
Questa creazione si presenta come un biglietto da visita dei punti di forza aziendali:
ricerca di forme nuove
audaci accostamenti di colore
• instancabile sperimentazione di materiali innovativi, come il poliuretano.

Gli anni Sessanta consacrano i fratelli Gugliermetto come ambasciatori dell’Italian Radical Design, grazie alla collaborazione con avanguardie torinesi, che danno vita a creazioni dal design irriverente, provocatorio e giocoso.

In questo periodo di grande fermento creativo, cresce Diego Maria Gugliermetto, figlio d’arte, nonché apprendista nell’azienda di famiglia fin da bambino. L’amore a prima vista con la Pop Art e la passione per l’architettura, il design e la luce segnano il suo percorso formativo al Politecnico di Torino e poi professionale come interior designer.

A partire dalla rivoluzione introdotta dall’azienda del padre, Diego Maria approfondisce la visione surreale della stessa, nel segno di un’innovazione alternativa, alla ricerca della propria dimensione personale come designer, artigiano e imprenditore nell’azienda di sua proprietà: la G-Experience.

Lungo il percorso di ricerca e sperimentazione, Diego Maria incontra alcuni dei massimi esponenti del design italiano, che diventano ben presto suoi amici, oltre che continue fonti di ispirazioni. Con loro lavora, si confronta e partecipa a prestigiosi eventi di design.

Proprio uno di loro, il light designer Leonardo Zanino, descrive le creazioni firmate Gugliermetto con l’espressione: “Una storia di favolosa Follia”, in cui Diego Maria si riconosce perfettamente tanto da utilizzarla come titolo di alcune mostre.

L’euforia di un sognatore di fronte a un’esperienza nuova, ludica e fantastica, da riscoprire e provare nuovamente anche da adulti. Questa è l’interpretazione della follia, sana, genuina e spontanea, in cui Diego Maria si rivede, come il Cappellaio Matto che accoglie Alice nel Paese delle Meraviglie. Lo stesso invito è quello che Diego Maria ti rivolge, quando ti trovi di fronte a una sua creazione. Colora il tuo ambiente con un tocco imprevedibile: ti accarezzerà e vizierà anche i tuoi ospiti!

Visione


Ispirato al Manifesto del Futurismo, pubblicato nel 1909, più di cent’anni dopo, Diego Maria Gugliermetto partecipa alla scrittura del Manifesto del Design Italiano, insieme a un gruppo di creativi con concezioni comuni e comune voglia di rinnovamento.

Diego Maria e i suoi compagni di pensiero rilanciano la visione degli intellettuali e artisti futuristi, reinterpretandola e adattandola al momento storico che stanno vivendo. I loro rivoluzionari predecessori esortavano l’uomo a non accontentarsi, a sovvertire le regole, affidandosi alle illimitate possibilità dell’ingegno, per ampliare i propri orizzonti.

Allo stesso modo, Diego Maria e i suoi si pongono l’obiettivo di superare le noiose, rigorose regole del marketing internazionale e dello stile standardizzato, per tutti a tutti i costi. La vera essenza dell’innovazione risiede nell’originalità, nell’unicità, nello stupore e nella sana follia che in modo e misura diversi è parte di ogni creativo-artista.

In Diego Maria l’innovazione è la realizzazione di un sogno, l’ambizione del Cappellaio Matto. Si può spiegare con la riproposizione di luoghi comuni (oggetti vari, cibo, natura) in modo ironico, divertente, meraviglioso, provocatorio e dissacrante, moltiplicandone le dimensioni reali. I risultati sono iperboli per eccesso che prendono forma grazie a un lungo e minuzioso lavoro artigianale, rigorosamente fatto a mano, all’interno del laboratorio della G-Experience a Balangero, nel Torinese.
La sfida per Diego Maria è conciliare il proprio io sognatore, con l’anima di artigiano-designer-imprenditore, senza cadere in virtuosismi estetici e artistici. Ciò significa che le creazioni G-Experience non sono opere d’arte fini a se stesse. Sono mobili, arredi di design funzionali all’ambiente che le ospita ed esperienze da vivere nel quotidiano per uscire dal quotidiano, ritagliandosi il proprio Paese delle Meraviglie, fatta di sogno, gioco, sorpresa, allegria e riscoperta di se stessi.

Se come Diego Maria, anche tu senti il bisogno di evadere dalla routine, riscoprendo in uno spazio protetto, come la tua casa o il tuo ufficio, un rifugio di relax non convenzionale e di divertimento, le creazioni G-Experience sono realizzate apposta per te!
Accomodati: concedi a te stesso e ai tuoi ospiti il lusso di ritornare a fantasticare.
Ti stupirai e li stupirai ogni volta varcata la soglia di casa, perché con G-Experience nel tuo habitat, l’effetto wow è garantito.

Collaborazioni

Gianni Arnaudo

Con la Mostra BigBang 2006 del Centre Pompidou la figura di Gianni Arnaudo è collocata fra le personalità che hanno caratterizzato le svolte più significative in campo artistico nel XX secolo.

Piero Gilardi

Come pochi altri artisti, Piero Gilardi, torinese, è mosso dalla convinzione assoluta che l’arte possa cambiare la vita delle persone e che debba partecipare alla trasformazione della società, migliorando così l’ambiente in cui viviamo.

Ugo Nespolo

I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e pokeristi. Ai suoi film hanno dedicato ampie rassegne istituzioni culturali come il Centre Pompidou di Parigi, il Philadelphia Museum, la Filmoteka Polska di Varsavia e la Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara.

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